Raggio di Luce Attiva | 144000raggidiluceattiva

SANTI ANDREA DUNG E COMPAGNI

La storia di questi martiri iniziò nel 1615, quando due gesuiti sbarcarono nel porto di Tourane (oggi Da Nang) e furono poi raggiunti nel 1624 da Alexander Rhodes, considerato il vero fondatore della Chiesa in quel paese.

Inizialmente i cristiani avevano simpatia per le autorità e vivevano in pace, poi quando una siccità devastò il Paese nacque l’ira della popolazione che incolpò i missionari per la loro predicazione, sembrava che i cristiani non ne avessero rispetto per i morti.

Nel 1627, dalla Conchinchina (la parte meridionale del paese) i missionari si diressero a nord, nella regione chiamata Tonchino. Il successo fu grande, ma presto sono sorte difficoltà: i missionari furono accusati di minare le fondamenta dello Stato chiedendo ai cristiani di avere una sola moglie. A questo si aggiunse la distruzione delle immagini sacre, simbolo del culto nazionale.

Nel 1644, con l’aumentare delle ostilità, i gesuiti lasciarono il paese. Un anno dopo, già alcuni cristiani vietnamiti furono assassinati per non aver obbedito alle leggi che proibivano loro di essere cristiani.

La difficoltà creata costrinse i missionari a creare un clero locale e formare due vicariati apostolici, quelli del Nord e del Sud, con sedi rispettivamente a Dang-Ngoai e Dang-Trong, e diede risultati ammirevoli nei secoli successivi, fino alla costituzione del Gerarchia vietnamita nel 1960 da Giovanni XXIII.

Il XVIII secolo fu segnato da una forte espansione cristiana, soprattutto al nord, e da un notevole aumento del clero indigeno. Ma anche numerose manifestazioni di intolleranza. Il frutto abbondante fu soprattutto il risultato dell’effusione del sangue dei martiri: missionari e clero locale nonché intrepidi laici annaffiarono con il loro sangue la terra vietnamita, sopportando insieme la furia della persecuzione ma restando saldi nella fede.

Tanto era la loro fede che anche la Vergine apparve ad alcuni cristiani perseguitati apparendo sulle montagne di La-Vang, nel 1798 dove erano nascosti. Dette grande incoraggiamento a quella comunità travagliata.

Fino a 53 editti di persecuzione furono decretati dai vari signori e re in un totale di 261 anni (1625-1886), calcolando circa 130.000 vittime durante questo periodo. La stragrande maggioranza di questi confessori di fede sono stati sepolti in modo anonimo, ma la loro memoria globale rimane viva nella comunità cristiana.

La Santa Sede innalzò agli altari 117 di loro: 64 da Leone XIII nel 1900, 8 nel 1906 da San Pio X, 20 nel 1909 dallo stesso papa e 25 da Pio XII nel 1951. Giovanni Paolo II li canonizzò tutti in 1988. La canonizzazione incluse anche i martiri giustiziati in Indocina, la maggioranza, tra il 1833-1840 e tra il 1859 e il 1861.

MARTIROLOGIO ROMANO 

Memoria dei santi Andrea Dung Lac, sacerdote, e compagni, martiri. Con un’unica celebrazione si onorano centodiciassette martiri di varie regioni del Vietnam, tra i quali otto vescovi, moltissimi sacerdoti e un gran numero di fedeli laici di entrambi i sessi e di ogni condizione ed età, che preferirono tutti patire l’esilio, il carcere, le torture e l’estremo supplizio piuttosto che recare oltraggio alla croce e rinnegare la fede cristiana.

FONDAMENTO BIBLICO DEL CULTO DEI SANTI

Il culto dei Santi, degli Angeli e della Vergine Maria è stato da sempre un elemento caratterizzante del Cattolicesimo Romano e delle Chiese Orientali, ma anche quello più contestato dalle comunità evangeliche e dalle sette d’ispirazione cristiana.

Ancora più osteggiata è la venerazione di statue ed Icone Sacre, assimilata addirittura all’idolatria e perciò condannata come un grave peccato.

In realtà le cose non stanno affatto così.

Nell’Antico Testamento, statue ed immagini sono strettamente collegate all’adorazione di divinità in Gran parte straniere, che si oppongono al culto dell’Unico vero Dio.

Presso Noi Cattolici, invece, queste assumono tutt’altro significato per due motivi.

Il Primo è che le nostre statue non sono idoli pagani, ma Raffigurano Persone Realmente Esistite, che Ricordiamo come Modelli di Fede

Il Secondo è che la nostra non è Adorazione, bensì VENERAZIONE, ossia Rispetto Verso quei Santi e quelle Sante che stanno nella Gloria di Dio, in Paradiso, e ossequio verso le immagini che li rappresentano.

Ai tempi di Mosè, due Cherubini in oro battuto decoravano l’Arca dell’Alleanza, in cui erano custodite le Tavole della Legge (Esodo 25,18; 36,2-8; 37,7). Era idolatria questa? Certamente no! Mosè stesso fece costruire un serpente di bronzo e ordinò di porlo in vista al popolo; chiunque fosse stato morsicato dai serpenti velenosi, si sarebbe potuto salvare guardando verso di esso (Numeri 21,4-9).

Gesù applicò a se stesso questo simbolo dicendo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna» Vangelo di San Giovanni Apostolo 3:14-15

La VENERAZIONE d’immagini, dunque, non è idolatria quando questa non si sostituisce all’adorazione.

Esistono tre diverse forme di culto:

la LATRIA, ossia l’Adorazione, riservata esclusivamente a Dio;

la DULIA, ossia la venerazione, riservata ai Santi e agli Angeli;

l’IPERDULIA, una speciale forma di venerazione riservata esclusivamente alla Vergine Maria, Madre del nostro Salvatore Gesù Cristo.

Per quanto riguarda il fondamento biblico relativo al culto dei santi, esistono numerosi passi che lo giustificano. Innanzitutto, nel Nuovo Testamento tutti i battezzati sono chiamati santi, non perché dotati di eccezionali virtù, ma in quanto chiamati a percorre un cammino di perfezione e di santità, dopo essere stati separati dal mondo e purificati dallo Spirito Santo.

Già nel libro del Siracide l’autore aveva scritto: “Facciamo l’elogio degli uomini illustri, dei nostri antenati per generazione. Questi furono uomini virtuosi, i cui meriti non vanno dimenticati ” Libro della Siracide 44, 1 e 10

Nella Lettera agli Ebrei l’autore esalta gli illustri israeliti del passato e sprona i destinatari dell’epistola a comportarsi allo stesso modo Ebrei 11-12

San Paolo diceva ai Fedeli di Corinto: “Fatevi miei imitatori come io lo sono di Cristo” (1 Corinzi 11,1).

Proprio in questo consiste, dunque, la Venerazione dei Santi: nel Ricordo, nell’Elogio, nell’Imitazione di Coloro che ci hanno Preceduto nella Fede e si Sono Distinti nella Pratica delle Virtù.

In merito alla loro commemorazione, sappiamo che già del Protomartire Stefano si ricordava l’anniversario della morte e s’Invocava la Sua Intercessione.

Ma il primo Esempio storicamente documentato è il Martirio di San Policarpo (155 d.C), di cui furono raccolte le reliquie e celebrato annualmente il suo martirio “per rievocare la memoria di coloro che hanno combattuto prima di noi e per tenere esercitati e pronti quelli che dovranno affrontare la lotta”.

Concludiamo, infine, con l’intercessione dei Santi, particolarmente contestata dai Protestanti e dalle sette cristiane. A loro avviso, essendo Gesù Cristo il solo mediatore fra Dio e gli uomini, sarebbe sbagliato pregare i Santi e chiedere la loro intercessione. In realtà non è affatto così, in quanto il loro intervento non sostituisce l’unica mediazione di Cristo. Nel miracolo di Cana, ad esempio, la Vergine Maria interviene presso il Figlio a favore degli sposi, che non hanno più vino dal Vangelo di San Giovanni Apostolo 2, 1-11

San Giacomo, inoltre, afferma che molto vale la preghiera del giusto se fatta con insistenza dalla Lettera di San Giacomo Apostoli 5,16

e San Paolo esorta spesso i fedeli a pregare Dio per lui e per gli altri fratelli. Ma cos’è tutto ciò se non una preghiera d’intercessione? Considerando, dunque, che la Comunione dei Santi, ossia il mutuo e vicendevole aiuto fra i battezzati, non finisce con la morte fisica, ma continua anche dopo la vita terrena, allora possiamo affermare con assoluta certezza che pregare i Santi non solo è biblicamente fondato, ma è anche un segno del vincolo d’Amore che esiste fra di noi e che ci unisce a Cristo in questa nostra vita e in quella prossima futura.

WELCOME IN 144000RAGGIDILUCEATTIVA‼️

SIAMO RIEMERSI DALLE PIEGHE DEL TEMPO PER PROIETTARTI NEL FUTURO

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: