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“Fratelli miei, IO VI VOGLIO MANDARE TUTTI IN PARADISO! QUESTA E’ LA PORTA DEL CIELO!” San Francesco

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IL PERDONO DI ASSISI

OGNI 1/2 agosto:

“Fratelli miei, IO VI VOGLIO MANDARE TUTTI IN PARADISO! QUESTA E’ LA PORTA DEL CIELO!” San Francesco

OGNI 1  e 2 AGOSTO IL PERDONO DI ASSISI.                        L’evento del Perdono della Porziuncola è una manifestazione della misericordia infinita di Dio e un segno della passione apostolica di San Francesco d’Assisi.

Da mezzogiorno del 1° agosto e per tutto il 2 agosto,  (Festa di S. Maria degli Angeli, titolare della piccola chiesa chiamata “Porziuncola” nella piana di Assisi), IN TUTTE LE CHIESE E’ POSSIBILE OTTENERE IL PERDONO DI ASSISI, cioè è possibile ottenere l’INDULGENZA PLENARIA,  cioè la liberazione dai propri peccati dal giorno del Battesimo fino a quel momento: è applicabile a se stessi, alle anime dei propri cari defunti e alle anime del purgatorio, secondo le consuete indicazioni: – accostarsi al Sacramento della Confessione                           (anche nei giorni precedenti o che seguono la festa);      
 – partecipare alla S. Messa                                                   – Ricevere la comunione eucaristica;

– visitare nei giorni 1 o 2 agosto una chiesa, parrocchiale o francescana, recitando alcune preghiere quali: il Credo (per Ribadire la nostra identità Cattolica), il Padre Nostro e l’Ave Maria secondo le intenzioni del Papa (per affermare la propria appartenenza alla Chiesa).                               

IN QUESTO MOMENTO DATO CHE IL TRONO DELLA SANTA CHIESA            CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA  E’ OCCUPATO DA UN ERETICO MASSONE RIVOLGEREMO LA NOSTRA PREGHIERA A:                SAN MICHELE ARCANGELO PAPA

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  Il Santissimo Arcangelo Pontefice della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Universale è incaricato di Reggere la Carica di Vicario anche in Terra qualora questa venga usurpata dalla parte avversaria. Ciò Accade automaticamente anche se sul piano di Terra nessuno se ne rende conto. 

Ciò conferma le Parole Profetiche del Profeta Daniele, sull’Ultimo Tempo che avremmo Vissuto in Apocalisse.

-“In quel tempo Sorgerà Michele, il Gran Principe, il Difensore che vigila sui Figli del Tuo Popolo.”-(Daniele 12,1)

L’aspetto religioso più importante del “Perdono d’Assisi” – e di ogni Indulgenza – è la grande utilità spirituale per i fedeli, stimolati, per goderne i benefici, alla confessione e alla comunione eucaristica. Confessione, preceduta e accompagnata dalla contrizione per i peccati compiuti e dall’impegno a emendarsi dal proprio male per vivere sempre più la propria vita secondo il Vangelo, così come hanno fatto tutti i santi ed in particolare Francesco e Chiara, a partire proprio dalla Porziuncola.

Illuminanti le parole di Papa Paolo VI: “LE INDULGENZE NON COSTITUISCONO UN ESPEDIENTE FACILE PER EVITARE LA NECESSARIA PENITENZA DEI PECCATI, MA OFFRONO UN CONFORTO che i singoli fedeli, umilmente consci della loro debolezza, trovano nel corpo mistico di Cristo, il quale coopera alla loro conversione con la carità, con l’esempio e la preghiera”.

COME SAN FRANCESCO CHIESE ED OTTENNE L’INDULGENZA DEL PERDONO DI ASSISI                       Dobbiamo andare all’anno del Signore 1216:                          un momento non certo felice per la vita di Francesco…            Sta scrivendo la Regola, trova le prime difficoltà anche con i frati, perché l’Ordine cresce a dismisura. Una notte, alla Porziuncola, ha una forte tentazione: molto probabilmente la tentazione è quella di abbandonare tutto, abbandonare questa vita…

Ma lui sa che questo non può venire da Dio, è una tentazione che viene dal Maligno. Per vincere questa tentazione, esce dalla sua cella e si rotola nudo tra le spine, spine che al contatto con il suo sangue diventano rose senza spine: questo è il Roseto della Porziuncola, che poi la scienza ha battezzato “Rosa Canina Assisiensis” che è questa rosa che cresce nel giardino di Assisi della Porziuncola. Dopo questa esperienza, due Angeli conducono Francesco in Porziuncola e lì, immersi nella luce, l’apparizione di Gesù e Maria, che gli chiedono: “Francesco, tu sei degno di grandi cose: chiedi ciò che vuoi e lo otterrai”.


In quella notte dell’anno del Signore 1216, Francesco vide sopra l’altare Cristo rivestito di luce e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore.


Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: “Santissimo Padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”.

“Quello che Tu chiedi, o Francesco, è grande – gli disse il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo la tua preghiera, ma a patto che Tu domandi al Mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”.


E Francesco si presentò subito al Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse: “Per quanti anni vuoi questa indulgenza?”. Francesco scattando rispose: “Padre Santo, non domando anni, ma anime”. E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo chiamò: “Come, non vuoi nessun documento?”. E Francesco: “Santo Padre, a me basta la vostra parola!

Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni”. E qualche giorno più tardi insieme ai Vescovi dell’Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: “Fratelli miei, IO VI VOGLIO MANDARE TUTTI IN PARADISO! QUESTA E’ LA PORTA DEL CIELO!”                (Da “Il Diploma di Teobaldo”, FF 3391-3397).

La storia dell’immensa grazia del Perdono di Assisi ci aiuta a capire anche il senso particolarmente Mariano dell’indulgenza del Perdono d’Assisi:

– è un’esperienza di perdono e di riconciliazione assolutamente gratuita, cioè pura espressione d’amore, che Gesù ci fa, operando dentro di noi una trasformazione profonda, paragonabile al cambiamento dell’acqua in vino o di un cuore indurito in un cuore riconciliato.

– è un’esperienza di perdono che avviene grazie a questa presenza benevola e materna di Maria, che vede che non abbiamo più vino, vede che cosa rischiamo nel far fallire la nostra vita! Vede e presenta questa situazione al Figlio, perché agisca per noi, perché intervenga!

– è un’esperienza di perdono che avviene grazie alla collaborazione dei servi, i ministri della Chiesa, che fanno – secondo il suggerimento di Maria – qualsiasi cosa Gesù chieda loro. E se a Cana Gesù ha chiesto ai servi di riempire d’acqua le anfore, in questi giorni chiede ai ministri della Chiesa di mettersi in ascolto dei penitenti e di offrire il suo perdono. 

Un perdono che – ovviamente – ha bisogno di essere accolto in un cuore pentito e riconoscente.

Per l’intercessione attenta e materna di Maria e per il ministero della Chiesa, che passa attraverso i suoi sacerdoti, Gesù Cristo conceda ad ognuno di noi di poter gustare, in questi giorni, nella festa del perdono, l’acqua trasformata in vino.

Ci conceda di lasciare tutto ciò che opprime, e rende triste e vuota la nostra vita, cioè il peccato; e di poter sperimentare la gioia del perdono, il Paradiso nel cuore.

PREGHIERA PER IL PERDONO DI ASSISI:

Signore Mio Gesù Cristo, prostrato innanzi alla Vostra Reale Presenza nel Santissimo Sacramento, io Vi Adoro con tutta la sommissione dell’anima mia, e pentito delle mie colpe, vi prego di concedermi la grazia dell’acquisto della Santa indulgenza del Sacro Perdono di Assisi che voi medesimo accordaste al gran Patriarca San Francesco. Intendo poi di pregare secondo l’intenzione della Santa Chiesa per la conversione degli eretici, degli infedeli e di tutti i peccatori, ma in modo speciale per coloro che combattono e perseguitano la vostra Santa Chiesa.

(Cinque Padre nostro, un’Ave Maria e un Gloria al Padre, secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Tre Ave Maria alla Madonna, un Padre nostro, un’Ave Maria e un Gloria al Padre a San Francesco).

Conservate il vostro Vicario, il Sommo Pontefice                                      SAN MICHELE ARCANGELO PAPA e conservatelo con il pieno trionfo su tutti i suoi nemici.                                      

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Da ultimo vi raccomando di proteggere e conservare i Vescovi, i Sacerdoti, gli Ordini Religiosi, e tutte le Società cattoliche che con tanto zelo si prestano alla difesa della Santa Fede e della Religione cattolica. E Voi, o Maria santissima Vergine e Madre Immacolata, confortate di vostra protezione la mia preghiera e rendetela accetta al vostro divino Figliolo. San Francesco, mio glorioso Padre e Protettore, voi sì caro a Gesù ed a Maria, presentate loro la mia preghiera; ditegli che io sono vostro figlio e Gesù e Maria mi esaudiranno.

(Cinque Padre Nostro, un’Ave Maria e un Gloria al Padre, secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Tre Ave Maria alla Madonna, un Padre nostro, un’Ave Maria e un Gloria al Padre a San Francesco).

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SIAMO RIEMERSI DALLE PIEGHE DEL TEMPO PER PROIETTARTI NEL FUTURO

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